Coordinamento Provinciale di "Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie"
 
Costituzione di un Nuovo Presidio di LIBERA Bergamo Val Cavallina (BG)

Costituzione di un Nuovo Presidio di LIBERA Bergamo Val Cavallina (BG)

Dal giugno 2022, il Coordinamento provinciale di LiBERA Bergamo, a seguito di sollecitazioni provenienti dalla Val Cavallina e i paesi limitrofi (circa una 20tina), ha programmato e realizzato un percorso di formazione alla legalità articolato in 5 incontri sulle tematiche proprie dell’attività di LiBERA finalizzato alla costituzione di un Presidio di LiBERA nella Val Cavallina.

Il percorso si è svolto nell’arco di oltre un anno ed ha visto una buona partecipazione di persone dello stesso territorio, attraverso in contri pubblici sulle seguenti tematiche:
MEMORIA : incontro ad Albano S. Alessandro in data 24/06/2022
CULTURA MAFIOGENA : incontro a Trescore Balneario in data 04/11/2022
BENI CONFISCATI : incontro a Entratico in data 10/02/2023
DOSSIER MAFIE IN BERGAMASCA : incontro a Bergamo in data 23/05/2023
ESPERIENZA ALTRI PRESIDI: incontro a Trescore Balneario in data 26/05/2023

A conclusione del percorso formativo e concordando con la realtà territoriale interessata, il Coordinamento prov.le di LiBERA Bergamo ha deliberato la costituzione del “Presidio di LiBERA Bergamo Val Cavallina "Pietro Sanua/Eleonora Cantamessa”.

TI APETTIAMO venerdì 1 dicembre 2023

Il Presidio sarà dedicato a Pietro SANUA (vittima innocente di mafia) ed Eleonora CANTAMESSA (vittima innocente legata al territorio del presidio); il territorio di riferimento sarà quello della Val Cavallina, nord-est della provincia di Bergamo.

PIETRO SANUA Pietro è un commerciante ambulante di ortofrutta, un sindacalista dei venditori ambulanti della Confesercenti e anche fondatore di SOS impresa per combattere usura e illegalità nel settore dei mercati. Viene ucciso a colpi di lupara il 4 febbraio del 1995, all’età di 46 anni, mentre si recava con il suo furgone e con il figlio Lorenzo ad allestire la sua bancarella di ortofrutta al mercato. Solo dopo 15 anni il suo assassinio viene riconosciuto come fatto di ndrangheta e inserito nell’elenco delle vittime innocenti di mafia. E solo recentemente, dopo 28 anni di silenzio e impunità, si è individuata una pista concreta di indagine perché Pietro possa avere giustizia. In tutti questi anni il figlio Lorenzo, si è battuto instancabilmente per avere giustizia, e con Libera ha fatto conoscere la sua storia ai giovani nelle scuole e a tutti noi. Libera Bergamo ha conosciuto la figura di Pietro Sanua grazie ai molteplici incontri con Lorenzo. Grazie alla sua testimonianza ha potuto riconoscere nella figura di Pietro, il sacrificio e l’onestà di tanti commercianti ambulanti bergamaschi che ogni giorno animano i mercati dei tanti paesi della nostra provincia. Pietro si è battuto perché in quel mondo ci sia il rispetto della legalità e dei diritti di tutti quei lavoratori. Ha pagato per questo lottando contro i tentativi della criminalità organizzata di esercitare il suo potere anche su quei mercati come avviene in tanti altri settori dell’economia del nostro Paese. Libera Bergamo, grazie all’impegno di suo figlio Lorenzo e alla sua disponibilità ha potuto conoscere approfonditamente molti aspetti della vita e della lotta di suo padre, contribuendone notevolmente alla conoscenza e valorizzando l’impegno di Libera Bergamo sul tema della memoria delle vittime innocenti di mafia. In occasione dell’avvio delle iniziative per la nascita del nuovo presidio di Libera in Valcavallina, Lorenzo ha aperto il percorso di formazione sul tema della memoria, un incontro molto partecipato e coinvolgente. Alla luce di queste considerazioni, Libera Bergamo propone di intestare il nuovo presidio della Valcavallina a Pietro Sanua.

ELEONORA CANTAMESSA Eleonora era una ginecologa di 44 anni, molto nota nel territorio Trescore Balneario e della Val Cavallina per la sua dedizione e per la sua generosità nei confronti delle persone fragili e in difficoltà che spesso assisteva gratuitamente. La sua morte è avvenuta tragicamente la sera dell’8 settembre 2013, al ritorno dal lavoro in clinica, mentre si fermava e assisteva una persona ferita sul ciglio di una strada provinciale nei pressi di Chiuduno (BG), nel contesto di uno scontro violento tra due gruppi di persone. Eleonora si è fermata, ha chiesto telefonicamente aiuto al 118 e poi si è dedicata completamente al soccorso del ferito, a testimonianza del suo grande altruismo e senso civico. E’ stata uccisa, investita dall’auto di uno dei protagonisti della rissa che ha puntato verso la persona ferita a terra travolgendo anche la sua soccorritrice. Eleonora Cantamessa non è presente nell’elenco nazionale delle vittime innocenti della criminalità organizzata, né nel suo caso specifico si è potuto esplicitamente configurare come criminalità organizzata la natura dei gruppi che in quell’occasione si sono scontrati. La tragica storia che ha avuto per drammatica protagonista Eleonora Cantamessa ha commosso l'intero paese, al punto da essere soprannominata "dottoressa coraggio". Sin dalle settimane immediatamente successive alla sua morte, numerosi sono stati premi e riconoscimenti ufficiali attribuiti. Lo spessore umano della vittima innocente, i valori di solidarietà e generosità che essa rappresenta per il nostro territorio, ci spinge a dedicare anche alla sua persona, il nuovo Presidio della Val Cavallina che si andrà a costituire.