Per descrivere la situazione della criminalità ambientale nella nostra zona, basta semplicemente sfogliare l’ultima Relazione annuale della Direzione nazionale antimafia, da cui emergono considerazioni pesantissime: quello tra Brescia e Bergamo è – secondo le parole di chi si occupa quotidianamente di lotta alla mafia – un «territorio particolarmente esposto a tale tipo di aggressioni criminali», dove «persone ricoprenti alti ruoli istituzionali» sono «raggiunte attraverso pratiche corruttive», e dove si assiste a condotte «non meno ed anzi forse più pericolose di quelle consumatesi in territorio campano» nella cosiddetta «Terra dei fuochi»