Libera Bergamo

Valcavallina “Pietro Sanua e Eleonora Cantamessa”

Presidio Valcavallina

“Pietro Sanua e Eleonora Cantamessa”

Il presidio di Libera Valcavallina nasce il 1 dicembre 2023 a Trescore Balneario in Valcavallina. E’ intitolato a due vittime innocenti: Pietro Sanua vittima della ‘ndrangheta, assassinato a Corsico (MI) il 5 febbraio 1995 e Eleonora Cantamessa uccisa a Chiuduno (Bg) l’ 8 settembre 2013, mentre soccorreva un uomo ferito sul ciglio della strada durante una rissa fra due bande.

Referente: Francesco Pellegrini

Sede: Oratorio di Trescore Balneario (24069), via Antonio Locatelli, 108.
Email: pres.valcavallina@territoriale.libera.it

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Pietro Sanua

Pietro è un commerciante ambulante di ortofrutta, un sindacalista dei venditori ambulanti della confesercenti e anche fondatore di SOS impresa per combattere usura e illegalità nel settore dei mercati.

Viene ucciso a colpi di lupara il 5 febbraio del 1995, all’età di 46 anni, mentre si recava con il suo furgone e con il figlio Lorenzo ad allestire la sua bancarella di ortofrutta al mercato. Solo dopo 15 anni il suo assassinio viene riconosciuto come fatto di ‘ndrangheta e inserito nell’elenco delle vittime innocenti di mafia. E solo recentemente, dopo 28 anni di silenzio e impunità, si è individuata una pista concreta di indagine perché Pietro possa avere giustizia.

In tutti questi anni il figlio Lorenzo, si è battuto instancabilmente per avere giustizia,  e  con Libera ha fatto conoscere la sua storia ai giovani nelle scuole e a tutti noi.

Libera Bergamo ha conosciuto la figura di Pietro Sanua grazie ai molteplici incontri con Lorenzo.

Grazie alla sua testimonianza ha potuto riconoscere nella figura di Pietro, il sacrificio e l’onestà di tanti commercianti ambulanti bergamaschi che ogni giorno animano i mercati dei tanti paesi della nostra provincia.  Pietro si è battuto perché in quel mondo ci sia il rispetto della legalità e dei diritti di tutti  quei lavoratori. Ha pagato per questo lottando contro i tentativi della criminalità organizzata di esercitare il suo potere anche su quei mercati come come avviene in tanti altri settori dell’economia del nostro Paese. 

Libera Bergamo, grazie all’impegno di suo figlio Lorenzo e alla sua disponibilità ha potuto conoscere approfonditamente molti aspetti della vita e della lotta di suo padre, contribuendone notevolmente alla conoscenza e valorizzando l’impegno di Libera Bergamo sul tema della memoria  delle vittime innocenti di mafia. 

Eleonora Cantamessa

Eleonora  era una ginecologa di 44 anni, molto nota nel territorio Trescore Balneario e della Valcavallina per la sua dedizione e per la sua generosità nei confronti delle persone fragili e in difficoltà  che spesso assisteva gratuitamente.  La sua morte è avvenuta tragicamente la sera dell’8 settembre 2013, al ritorno dal lavoro in clinica, mentre si fermava e assisteva una persona ferita sul ciglio di una strada provinciale nei pressi di Chiuduno (Bg), nel contesto di uno scontro violento tra due gruppi di persone.  Eleonora si è fermata, ha chiesto telefonicamente aiuto al 118  e poi si è dedicata completamente al soccorso del ferito, a  testimonianza del suo grande altruismo e senso civico.  E’ stata uccisa, investita dall’auto di uno dei protagonisti della rissa che ha  puntato verso la persona ferita a terra travolgendo anche la sua soccorritrice.   

Eleonora Cantamessa non è presente nell’elenco nazionale delle vittime innocenti della criminalità organizzata, né nel suo caso specifico  si è potuto esplicitamente configurare come criminalità organizzata la natura dei gruppi che in quell’occasione si sono scontrati.  

La tragica storia che ha avuto per drammatica protagonista Eleonora Cantamessa ha commosso l’intero paese, al punto da essere soprannominata “dottoressa coraggio”. Sin dalle settimane immediatamente successive alla sua morte, numerosi sono stati premi e riconoscimenti ufficiali attribuiti tra cui la Medaglia d’oro al valor civile (alla memoria) e Medaglia d’oro al Merito della Sanità pubblica (alla memoria).

Il presidio di Libera viene dedicato anche a Eleonora Cantamessa per lo spessore umano della vittima innocente, i valori di solidarietà  e  generosità che essa rappresenta  per  il territorio della Valcavallina.